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vedere un nuovo orizzonte
franco berardi
2009-05-26 13:48:23 UTC
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Mercoledì 3 giugno 2009, alle ore 21
in Piazza dell'Unità
Il 3 giugno in piazza dell'Unità
Bologna città libera
conclude la sua campagna elettorale con una
pubblica assemblea che si terrà venti anni dopo il 1989
Nel pieno di una crisi del capitalismo globale
Nell’anno di Obama da Bologna vogliamo cominciare a
VEDERE UN NUOVO ORIZZONTE

Venti anni fa, nell'anno 1989, la geografia politica del mondo cambiò
drammaticamente. Nel giro di pochi mesi l'impero sovietico, fondato
sull'autoritarismo militare e l'incompetenza di una burocrazia
arrogante e dogmatica, crollò.
In Italia il Partito comunista italiano fu sciolto con una decisione
che Occhetto comunicò alla Bolognina e prese nome di svolta della
Bolognina.
I dirigenti di quel partito non furono all'altezza del compito che la
storia e la fiducia di milioni di persone gli avevano affidato.
Terrorizzati dall'idea di perdere il potere di cui avevano goduto,
pensarono che il comunismo andasse cancellato come un brutto ricordo,
e pensarono che bastasse cambiar di nome perché ci si dimenticasse del
loro passato. In realtà si limitarono a passare da un dogmatismo
all'altro. Abbandonarono il dogmatismo dello Stato centralizzatore e
abbracciarono il dogmatismo del liberismo e della privatizzazione.

Oggi venti anni dopo, occorre ripartire da quel punto, senza più alcun
dogma, con pragmatismo post-ideologico. In questi venti anni c’è anche
stato un nuovo movimento contro e la dittatura finanziaria globale,
contro la guerra e lo sfruttamento. Da quel movimento di rivolta etica
discende la coscienza che la storia non è finita, che gli sfruttati
possono rialzare la testa, che l’infamia può essere affrontata in modo
collettivo, autonomo e vincente.
Venti anni dopo Bologna città libera riprende il filo della speranza storica.
Il capitalismo globale è in crisi profonda, l'Unione europea è
risucchiata dai protezionismi e paralizzata dal rigore monetarista
della Banca Centrale.
Dobbiamo pensare al futuro d’Europa e del mondo anche quando pensiamo
soltanto al governo di una città. Dobbiamo costruire zone di
resistenza umana, esperienze di autosufficienza alimentare ed
energetica. Su base cittadina possiamo creare le forme della
resistenza e dell’autonomia dalla catastrofe in cui il liberismo ha
trascinato il mondo.
Da Bologna, lanciamo la nuova svolta della Bolognina.

Oltre la svolta, oltre le elezioni potremo vedere un nuovo orizzonte



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