Discussione:
hardecoro. piccola guida all'osceno locale. le migliori ordinanze del comune di Verona.
zanna
2009-06-16 13:28:56 UTC
Permalink
/Presentiamo in versione scaricabile una piccola guida illustrata per
avventurarsi nei meandri della città di Verona.
E' un simpatico omaggio della quinta edizione di Brutti Caratteri
rassegna di editoria e culture indipendenti.
Se, per puro caso, vi venisse in mente di fare cose contro natura, come
mangiare un kebab vicino ad un monumento o suonare un qualsiasi
strumento musicale in centro dopo le dieci di sera, questa piccola guida
potrà tornarvi utile per evitare di fare una figuraccia con la
municipale o con i simpatici assistenti civici meglio definiti come ronde.
Quindi, scaricatela, tenetela sempre con voi e leggetela distesi su una
panchina.

/*hardecoro. piccola guida all'osceno locale.*
<http://veronainforme.noblogs.org/gallery/665/HARDECORO_OK.pdf>
/le migliori ordinanze del comune di Verona/

Leggere una dopo l'altra le ordinanze e i divieti dell'amministrazione
Tosi fa paura. Le parole hanno il ritmo incalzante di un'ossessione.
L'ossessione del decoro, del fare pulizia che ha una lunga tradizione a
Verona. È la pulizia di Abel e Furlan o di chi ammazzò a bastonate il
Crea che dormiva nel cortile del Tribunale, fino ad arrivare alle
squadracce di ragazzi annoiati del sabato sera e all'omicidio di Nicola
Tommasoli. Le ordinanze perseguono quello stesso obiettivo su un piano
più rassicurante e quotidiano: non ammazzano ma rendono la vita
impossibile. Molte sono talmente assurde da essere inapplicabili, ma non
importa. L'importante è che veicolino un messaggio, che agiscano nella
testa delle persone indicando i "nemici", sostanziando nei piccoli
divieti quotidiani quella percezione allucinatoria del pericolo che va
continuamente alimentata. Abituandoci a considerare come disprezzabili e
condannabili comportamenti del tutto normali.
Non a caso in questi ultimi anni le politiche di repressione e
discriminazione si sono servite sempre più spesso dei regolamenti e
delle ordinanze che -- affermando di rispondere solo a esigenze
pratiche, a piccoli problemi di convivenza -- si sottraggono al rispetto
dei diritti delle persone. Sono lo strumento ideale per mettere in atto
quel capillare e pervasivo sistema di controllo della nuda vita che ha
sostituito le tradizionali pratiche repressive.
E le vite più esposte al controllo sono quelle dei migranti o dei poveri
o dei meno disponibili a farsi assorbire dalla logica totalizzante del
consumo e dal prosciugamento della dimensione sociale dell'esistenza;
sono le vite di tutti quelli che, per necessità o per scelta, ancora
abitano gli spazi delle città, le strade e i parchi, si siedono su una
panchina, girano a piedi, mangiano un panino.
Si vive meglio nelle città strette dai lacci dei divieti? No, perché
sono altre le cose che fanno la differenza: il verde, l'aria pulita, le
case per chi ne ha bisogno, i servizi, gli spazi sociali. A queste
esigenze non si dà risposta. Ma le ordinanze ricoprono il ruolo proprio
di un grande illusionista: ti fanno vedere quello che non c'è e
nascondono la realtà, con tutti i suoi problemi.
Chiusi in un recinto sempre più piccolo, impauriti e tristi, siamo
pronti a sparare oggi ai piccioni, domani, chissà, a chiunque ci
terrorizzi, cioè l'altro differente da noi.

scarica hardecoro da:

http://veronainforme.noblogs.org/post/2009/06/16/hardecoro-le-migliori-ordinanze-del-comune-di-verona

/
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